Il dolore di Christian de Sica: addio all'amata sorella "scoperta" solo da grande
"Ciao Emi, mi mancherai. Dai un bacio a papà": così l'attore annuncia la morte dell'amata sorella che un giorno si rivelò a lui sulla terrazza del Pincio a Roma. Non ha mai voluto fare cinema, ma ha custodito la memoria del padre. Quando bloccò la versione hard de "La ciociara"
"Ciao Emi, mi mancherai. Dai un bacio a papà". Con questo messaggio su Facebook e una foto in bianco e nero che la ritrae da giovane, Christian De Sica ha dato notizia della morte di Emi De Sica, la sua amata sorella, la primogenita di Vittorio che si è sempre dedicata con affetto e dedizione alla memoria del padre. Emilia, questo il vero nome, aveva 83 anni ed era la figlia dell'attrice Giuditta Rissone, prima moglie dell'autore di "Ladri di biciclette" e di tanti altri capolavori del neorealismo e della commedia all'italiana. Emi, con i fratelli Christian e Manuel, morto nel 2014, si è occupata di tutti i progetti in memoria del padre, come i premi De Sica, il restauro dei grandi film, le mostre.
Minuta, spiritosa, la risata allegra: così era Emi, figlia prediletta e amata, anche nei momenti di lontananza. Crebbe a fianco della madre, mentre papà Vittorio dopo una lunga relazione sposava la sua seconda compagna, Maria Mercader, che gli avrebbe dato altri due figli, Christian e Manuel. Lei era al corrente della relazione da molto tempo, ma solo quando tutti e tre furono grandi prese il telefono e chiamò Christian per dargli appuntamento e rivelarsi sulle terrazze del Pincio, a Roma. Una sorella inaspettata, simpatica e amorevole.
Quando parlava del padre Emi si illuminava, si accalorava per difenderne la reputazione e l’umanità, svelava aneddoti segreti. Uno per tutti, la pericolosa trattativa con i nazisti, durante le riprese de "La porta del cielo", per nascondere e salvare ebrei e partigiani grazie al pretesto di una colorata e improvvisata troupe che bivaccava a Cinecittà per un film. Emi non ha mai voluto seguire le orme di famiglia come i due fratelli: per lei contava solo la memoria. Di recente, quando seppe che si lavorava a un remake "hard" di un capolavoro come "La ciociara" insorse pubblicamente, chiedendo aiuto a Sophia Loren per bloccare uno sfregio all’arte di Vittorio De Sica. E la spuntò. Viveva a Roma, in grande semplicità, nella casa dei genitori. Su un mobile l’Oscar di "Ladri di biciclette", e una foto lei accanto al padre. Ha seguito con passione tutte le mostre che negli ultimi anni hanno celebrato Vittorio. Con Gianluigi Rondi progettò i premi De Sica in memoria del grande regista, e andava fiera del riconoscimento da parte del presidente della Repubblica. Era sposata con Sergio Nicolai, attore, da cui ha avuto una figlia.