Addio a Val Kilmer, il bellissimo raffinato che sapeva far ridere. Da Top Gun a The Doors, il suo ritratto
Da dieci anni lottava con le complicazioni di un tumore alla gola che gli aveva tolto la voce e minato sempre di più la salute. Aveva 65 anni

Prima la voce, poi la vita. La malattia ha tolto tutto a Val Kilmer, uno degli attori più dotati e fisicamente belli che Hollywood abbia avuto negli ultimi 40 anni. Stando a quanto rivelato dalla figlia e riportato dal New York Times, Kilmer è deceduto a 65 anni per le complicazioni di una polmonite. Da dieci anni lottava con un tumore alla gola che gli aveva progressivamente portato via la voce e minato la salute in modo sempre più grave. Fisico atletico, viso scolpito, occhi espressivi, capelli biondi, dietro l'aspetto del tipico all american boy c'era molto altro. Attore di estrazione teatrale, Val Kilmer aveva stupito tutti al debutto in Top Secret, film scatenato e demenziale degli stessi autori di L'aereo più pazzo del mondo in cui sapeva far ridere, essere drammatico, ironico, ballava e cantava benissimo. In Top Gun: Maverick c'è una scena struggente: quella dell'ultimo incontro fra Tom Cruise e Kilmer nei panni di Iceman, in cui l'attore già senza voce scrive le sue risposte, prima di un grande e commosso abbraccio. Quasi il presagio di un addio.
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Un perfezionista dal carattere difficile
La sua parodia di un aitante cantante americano alla Elvis nella Germania Est fra spie e intrighi in Top Secret svelò tutto il talento di Val Kilmer. Aveva appena 25 anni e da lì fu un'ascesa continua. Segnato dalla perdita precoce del fratello, morto annegato a 15 anni, e da un rapporto conflittuale con un padre poi perso nel 1993, Val Kilmer raggiunse subito il grande successo con Top Gun, il film simbolo dell'America reaganiana, a fianco a Tom Cruise nei panni di Iceman, pilota leale e spericolato quanto il Maverick di Cruise. Era il 1986. Carattere difficile, ossessivo nei dettagli, perfezionista nella preparazione della parte, aveva rifiutato il debutto in I ragazzi della 56ma Strada di Coppola che ha lanciato una intera generazione di attori (da Matt Dillon a Nicolas Cage, da Diane Lane a Mickey Rourke) preferendo tener fede ad un suo impegno a teatro.
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Gli anni Novanta e l'arrivo della malattia
Di fede cristiana scientista, talento giovanissimo ad promosso (un record) alla prestigiosa e severa Juilliard School, Val Kilmer ha proseguito la sua ascesa come attore con altri ruoli di spicco, da Willow (dove conobbe la sua futura moglie l'attrice Joanne Walley) al fortunato western Tombstone, fino a The Doors. La luciferina riscrittura del mito di Jim Morrison fatta da Oliver Stone, film in cui Kilmer interpreta il cantante diventato un mito con un'adesione fisica e vocale che lascia impressionati. Altro ruolo di spicco, a metà anni Novanta, in Heat - La sfida fra Al Pacino e Robert De Niro, dove in una scena viene colpito in una sparatoria proprio alla gola, poi segnata dal cancro nella vita reale.
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E' rimasta "cult" la sua interpretazione del fantasma di Elvis che appare al protagonista di Un vita al massimo, scritto da Tarantino, e dove Kilmer recita con la sola voce senza apparire mai nelle riprese. In questi anni divenne leggendaria anche la fama di persona difficile e incline allo scontro di Kilmer, tra feroci liti con i registi che lo avevano scelto. Pur segnato dalla malattia, ha continuato a lavorare fino all'ultimo, ma sempre più spesso in ruoli secondari e di contorno. La sua ultima apparizione è di nuovo nei panni di Iceman in Top Gun: Maverick, di tre anni fa. Come si scriveva, un ultimo abbraccio, al pubblico, ai fan di un film diventato mitico, a Cruise. Lascia la figlia Mercedes e il figlio Jack.