"Ritratto di mio padre", l'omaggio di Maria Sole Tognazzi al grande Ugo

“Un esempio perfetto di tragico e comico, un uomo che viveva un’eterna giovinezza, era serio e per niente serio”, così Michel Piccoli descrive Ugo Tognazzi nel documentario Ritratto di mio padre firmato dalla figlia Maria Sole Tognazzi e presentato al V Festival Internazionale del Film di Roma. “Non era come Sordi o Gassman, Ugo sapeva osare di più”, aggiunge il regista Ettore Scola. Sono trascorsi vent’anni dalla sua scomparsa e la figlia per due anni ha rivisto i 150 film del padre, i numerosi filmati di famiglia e intervistato amici e registi che hanno conosciuto il Tognazzi attore, uomo e cuoco, perché non dimentichiamo la sua passione sfegatata per la cucina.
Gli esordi del grande Ugo - La grande abbuffata di Marco Ferreri con Michel Piccoli vi dice qualcosa? Si parte dal Natale 1989, un video in super 8 lo ritrae a capo tavola nella sua casa di Velletri mentre brinda e scarta i regali insieme ai figli. Da quel momento si percorre la sua carriera cinematografica e teatrale, dagli spettacoli di rivista con Raimondo Vianello alle loro gag televisive (furono i primi esempi di satira in tv), dai film comici di successo che lo stesso Vianello, a posteriori, definiva “proprio brutti”, al ritorno a teatro con Sei personaggi in cerca d’autore e Molière.
Una carriera ricca di successi - La popolarità di attore brillante non catapultò Tognazzi in un labirinto di perdizione, anzi ha sempre sostenuto: “Non ho mai capito molto bene cosa sia il successo”. “La sua grande capacità fu quella di riuscire a equilibrare film di cassetta con film più impegnati”, dichiara il figlio Ricky. Ecco allora La donna scimmia e Ape regina di Ferreri, Amici miei di Monicelli e Il federale di Luciano Salce, La vita agra di Carlo Lizzani, Il vizietto e La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci, grazie al quale vinse la Palma a Cannes nel 1981.
Il passaggio in tv - Anche da regista cercava sempre di realizzare pellicole che gli altri non avrebbero mai fatto, “i suoi film assomigliavano al Tognazzi uomo e non al Tognazzi attore”, dichiara Scola. E poi amava circondarsi di amici, la sua casa a Torvaianica veniva considerata un “mini-paradiso” dove si riuniva la creme della creme del cinema italiano, dove tra una partita di tennis e l’altra si parlava di lavoro e si sfornavano idee che hanno segnato la nostra cinematografia. Oggi quello spirito non esiste più. Ritratto di mio padre andrà in onda su La7 domenica 31 ottobre alle 14.00.