Lindsay Lohan colpisce pure in Laguna e fa scandalo anche da assente

Lindsay Lohan colpisce pure in Laguna e fa scandalo anche da assente
di Emanuele Bigi

Lyndsay Lohan ha dato forfait. Era la sua giornata di gloria al festival di Venezia e invece niente. Avrebbe dovuto presentare The Canyons di Paul Schrader, che è stato proiettato fuori concorso. Paul esordisce così in conferenza stampa: “Sono rimasto ostaggio di un’attrice di talento per 16 mesi, ora sono libero, vi prego non fate domande sulla sua vita privata perché non risponderò”. Ecco però che arriva subito la domanda su Lyndsay attrice: “E’ un’attrice che non ha mai paura, è temeraria – risponde Schrader – uno dei suoi problemi è che ha difficoltà a fingere le cose e così si esaurisce lei e fa esaurire chi le sta intorno. È un po’ come Marilyn Monroe che aveva difficoltà a dividere la vita privata dal grande schermo. Quella che vedete sullo schermo è proprio lei”. Vedere per credere.

Un thriller a luci rosse firmato Easton Ellis - The Canyons è thriller a “luci rosse”, scritto da Bret Easton Ellis (American Psycho), che racconta della coppia formata da Tara (Lohan) e Christian, interpretato dal porno divo James Deen. Tra i due non scorre una vera complicità, le loro serate sono dedicate allo scambio di coppia, inoltre l’uno tradisce l’altra e viceversa. Tara infatti frequenta di nascosto l’ex fiamma Ryan, un ragazzo in cerca di gloria. La bugia dura poco perché Chris, sempre più sospettoso, fa pedinare i due e verrà a scoprire l’intreccio. Da quel momento il film prende una piega noir, ci scappa anche il morto, ma il regista di American Gigolò non riesce a colpire nel segno, nonostante riesca in qualche momento a farci sentire il fiato sul collo di Tara del glaciale Chris.

Un esperimento fatto con pochi soldi - “È stato un esperimento – precisa lo scrittore-sceneggiatore – non avevamo soldi, solo 150 mila dollari, il nostro è un noir su piccola scala forgiato sulla sensibilità di Paul, ci interessava parlare di persone fredde e senza emozioni, un po’ come capita nei miei libri, i personaggi sembrano artificiali come se fossero all’interno di una specie soap opera. Diciamo che c’è una parte divertente e una nera”. È stato Ellis a volere nel cast Deen: “Questa esperienza è stata una vera novità per me – racconta l’attore hard – finalmente ho potuto sviluppare la psicologia di un personaggio rispetto all’industria di film per adulti”. Un post scriptum: qualcuno ha notato che l’andatura di Deen, nel film, nel assomiglia a quella di Richard Gere in American gigolò: “Mi piace molto questa camminata - commenta Deen - è l’unica somiglianza che ho con Gere”. Porterà fortuna?