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Festival di Venezia, i 10 film per cui vale la pena di mettersi in fila tra glamour, polemiche e outsider

Tutti al Lido, tra titoli attesi, outsider affascinanti e qualche star in meno

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   

Auguri alla Mostra di Venezia, prossima a festeggiare l’edizione numero 80, in programma dal 30 agosto al 9 settembre.
Tutto pronto al Lido, che ridiventa il luogo, suggestivo e trainante, rinnovando un rituale lontano nel tempo, eppure
capace di rinnovarsi, con stile e intelligenza, senza perdere terreno nei confronti degli “avversari” sul campo, ma anzi
mettendo la freccia da qualche tempo in termini di offerte artistica d’eccellenza. Un luogo, dove potersi reimmergersi
innanzitutto, entrando in contatto con storia, tradizione, nuove tendenze, volti da scoprire e altri da riabbracciare.
Un appuntamento di culto, imperdibile. La famigerata bolla veneziana, quella che raduna più di diecimila accreditati da
tutto il mondo, tra giornalisti, studenti, produttori, fan, più i tanti curiosi accalcati intorno al red carpet, polarizza
dunque più che mai. Succede in un fazzoletto di pochi chilometri, nei quali, dal lungo Viale Marconi ,si arriva di fronte
al Casinò, la Sala Giardino, la Sala Darsena, la leggendaria Sala Grande, lo storico Hotel Excelsior, il Lion’s Bar,
i piccoli baracchini, sparsi qua e là in maniera chirurgica.

La nuovola nera dello sciopero di sceneggiatori e attori

Ma quest’anno, però, incombe la nuvola nera (e polemica) dello sciopero del SAG-AFTRA (lo Screen Actor’s Guild), il sindacato degli attori e attrici americane, che sta monopolizzando e alterando le presenze delle star alle manifestazioni,
l’uscita dei film e relative promozioni. Una situazione per nulla risolta in America, e che aveva già portato alla
sostituzione (visto lo slittamento e il sicuro no di Zendaya e del cast) di Challengers di Luca Guadagnino (che vedremo
comunque nel 2024) in apertura. Non ci saranno così Bradley Cooper o Emma Stone, tanto per citare alcuni dei nomi
sulla carta maggiormente attesi. In ogni caso, per chi interverrà, parleranno le pellicole, le storie portate sul grande
schermo. Glamour sì, quello non mancherà, ma centellinato, e forse con qualche sorpresa dell’ultimo momento.

Ecco i 10 per cui vale la pena esserci e mettersi in fila.

1. Che musica! Quella di Maestro, il secondo film, prodotto, scritto, interpretato e diretto da Bradley Cooper (dopo
A Star is Born) che qui impersona il direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Un biopic (dal 20 dicembre su Netflix),
che ripercorre in particolare la complessa storia d’amore e il matrimonio con Felicia Montealegre (interpretata da
Carey Mulligan), da cui poi nacquero tre figli. Nessuno, come detto, purtroppo sarà al Lido.
2. Pierfracesco Favino, “Comandante” coraggioso.
Il nuovo lavoro di Edoardo De Angelis, scelto per aprire ufficialmente la Mostra, è tratto da una storia vera, quella di
Salvatore Todaro, comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina durante la Seconda Guerra Mondiale,
che nel 1940 si rese protagonista di una decisione eroica, destinata a fare la storia: salvare 26 naufraghi “nemici”,
e portarli nel porto più sicuro, a costo della propria vita.
3. Netflix (nuovamente) protagonista: da The Killer, a Wes Anderson, da El Conde a
Se l’attesa per Maestro è tra le più palpabili, lo è oltremodo quella riguardo a due altri lavori, presto sulla piattaforma.
Parliamo di The Killer, diretto da David Fincher (lui ci sarà), con Michael Fassbender e Tilda Swinton, una vera caccia
all’uomo e contro se stesso, e l’ulteriore micro-creatura collettiva di Wes Anderson, The Wonderful Story of Henry
Sugar, presentato Fuori concorso, che nell’occasione riceverà l’ambito premio Cartier Glory to the Filmaker per il suo
contributo nell’industria cinematografica. Senza dimenticare due testa-coda della Mostra: l’irriverente El Conde di
Pablo Larraìn, su Augusto Pinochet, che qui non è morto, ma è invece un vampiro anziano, desideroso di morire, e
La sociedad de la nieve di J.A. Bayona, che ci riporta al disastro del volo 571 delle Forze aeree dell'Uruguay nel 1972.
4. Woody (per sempre) Allen.
Il grande regista americano torna a Venezia, dove si sposò peraltro nel 1997, in quello che si preannuncia una delle
presenze straordinarie del Festival. Coup de chance (Colpo di fortuna), questo è il titolo girato interamente a Parigi,
diventa allora il pretesto per ammirare e ascoltare uno dei più grandi autori viventi, che a 87 anni superati, si dividerà
tra il Lido, raccontando di crimini e infedeltà coniugali, e Milano, per un doppio concerto (6 e 7 settembre) con la
New Orleans Jazz Band.
5. Roman Polanski irrompe con The Palace
A 90 anni appena compiuti, Roman Polanski, non smette di stupire. The Palace, il suo nuovo film, è un dramma
ambientato la notte di Capodanno del 1999 in un lussuoso albergo svizzero, dove si intrecciano le vite dei lavoratori
dell'albergo e dei vari ospiti.
6. La pattuglia italiana, importante e trasversale.
Oltre a Comandante, vedremo, tra gli altri: l’ultimo lavoro di Giorgio Diritti, Lubo, protagonista Franz Rogowski,
Adagio di Stefano Sollima, nella Roma dei crimini e redenzioni, con Adriano Giannini, Toni Servillo e ancora Favino,
il debutto di Micaela Ramazzotti alla regia (con Felicità), il secondo lavoro, scritto e diretto da Pietro Castellitto, Enea,
Io capitano di Matteo Garrone, e Finalmente l’alba, il nuovo film (internazionale) firmato da Saverio Costanzo.

7. Ferrari, Dogman e Poor Things
Segnatevi questi altri titoli, non ve ne pentirete. Il primo riguardo la figura di Enzo Ferrari, portata sullo schermo da un
autore come Michael Mann, e interpretato da Adam Driver (nel cast c’è anche Penélope Cruz). Dogman segna invece il
ritorno di Luc Besson: una storia incredibile di un uomo e del suo riscatto, con un attore in stato di grazia, Caleb Landry
Jones. La genialità di Yorgos Lanthimos, grazie a Poor Things (Povere creature!) con Emma Stone, ci racconta invece
una sorta di Frankenstein al femminile, desiderosa però di scoprire maggiormente il mondo e le sue pulsioni, emotive e
sessuali.
8. Dall’omaggio a William Friedkin, Liliana Cavani e Sakamoto, ad un inedito Dario Argento
Scomparso solo qualche giorno fa, William Friedkin, sarebbe dovuto venire a Venezia per presentare il suo ultimo film,
The Caine Mutiny Court-Martial, che ora diventa l’ennesimo testamento da non perdere. Ma attenzione anche alla
proiezione, a 50 anni esatti, de L’esorcista, da rivedere nella sezione Classici. Dario Argento panico, diretto da Simone
Scafidi, è invece una delle chicche per guardare uno dei Maestri dell’horror rivelarsi allo specchio, ed in maniera
sorprendente. Liliana Cavani, uno dei due Leoni d’Oro (strameritati) alla carriera, presenterà il suo nuovo lavoro,
L’ordine del tempo, regalando poi una Masterclass, solo per chi riuscirà a prenotarsi. Ryuchi Sakamoto, infine, uno dei
più grandi compositori di colonne sonore e musica, rinascerà nel commovente documentario del figlio, Neo Sora.
9. Sofia Coppola svela Priscilla
Sull’onda di Elvis, uno dei titoli caldi della scorsa stagione, adesso è il momento di esplorare la figura cruciale della
moglie del re del rock, Priscilla Presley. Firma Sofia Coppola (attesa a Venezia, insieme proprio a lei), capace di narrare
sempre personaggi femminili forti e rivoluzionari (vedi Maria Antonietta), per quella che sembra una vera esperienza.
10. DAAAAAALI!
Un giovane giornalista incontra più volte Salvador Dalì: l’idea è quella di un documentario, che però non vuole partire..
Una scheggia surreale (e folle) diretta dal sempre istrionico francese Quentin Dupieux.

Andrea Giordanodi Andrea Giordano   
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Andrea Giordano

Docente universitario, dopo 8 anni allo Ied Como, oggi insegna Cinematografia...

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È cresciuto con la passione per il cinema che non lo ha mai mollato. È autore...

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