Popolizio: "Mi faccio detestare ma in realtà sono anche io una vittima". I retroscena e gli scandali del potere

Parla il protagonista di "Governance - Il prezzo del potere", affresco spietato sul connubio tra affari e politica. Un noir che ti tiene inchiodato fino al sorprendente epilogo

Un’implacabile parabola sul potere e sulla bulimia irrefrenabile che il denaro porta con sé. Una storia sporca di interessi economici, corruzione e commistione tra affari e politica. Un noir che ti tiene inchiodato fino alla fine, capace di sorprenderti per l’epilogo non scontato e di far riflettere sulla società che abbiamo edificato, ridotta a specchio degli istinti più cupi. “Governance – Il prezzo del potere” è un film da vedere tutto d’un fiato, proprio come il cibo che ingurgita voracemente il protagonista interpretato da un Massimo Popolizio in stato di grazia, così bravo da riuscire a farsi detestare davvero. Lui è il manager Renzo Petrucci, brillante e senza scrupoli, cornificatore seriale della moglie e padre sotto schiaffo di un’adolescente infelice che soffre di spina bifida e di voragini affettive.

Dopo un’inchiesta per corruzione è costretto a lasciare il prestigioso incarico di direttore generale di un gruppo petrolifero e, convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi (Sarah Denys), prepara la sua vendetta tra attacchi di ira, minacce e ricatti. È la sua lussuosa vettura quella che sperona la macchina della giovane collega e ne provoca un incidente mortale, lasciandole esalare gli ultimi respiri avvolta dalle fiamme e senza intervenire. Nel crimine è coinvolto suo malgrado un povero diavolo, interpretato da Vinicio Marchioni. Ex detenuto in cerca di riscatto, si affida a Petrucci per togliersi dall’officina e farsi sistemare alla guida di una pompa di benzina.

Tutto sembra perduto, tutto sembra sull’orlo del baratro da un momento all’altro, con le indagini della polizia che incalzano e gli appalti da assicurarsi. L’epilogo ci racconta molto del mondo degli affari e della politica, “un mondo”, come racconta il regista Michael Zampino, “che conosco bene per averci lavorato per quindici anni”. E dentro, mentre il manager si mette in bocca l’ennesima fetta di prosciutto, ti sembra di masticare il ghiaccio. Da non perdere. Il film è su Amazon Prime dal 12 aprile.