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La rinascita dei Golden Globes grazie a Spielberg. Zelensky: "Si sa già chi vincerà". La battuta di Eddy Murphy su Will Smith

Il Golden Boy di Hollywood trionfa con due premi per "The Fabelmans", il suo gioiello autobiografico e sincero: "Nessuno sa chi siamo veramente fino a quando non abbiamo il coraggio di raccontarlo"

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   

I Golden Globes cercano di ritrovare la purezza e la credibilità perduta, dopo le feroci polemiche che nel gennaio di due anni fa avevano travolto l’organizzazione della Hollywood Foreign Press Association (Hfpa) accusata dal Los Angeles Times di essere una casta corrotta e razzista, con conseguente boicottaggio in massa dei divi e della stessa Nbc. Due anni di purgatorio e di riforme ed eccoli di nuovo, alla prova del nove. E chi meglio del Golden Boy di Hollywood poteva soccorrerli in questo tentativo di ritorno alle origini? A trionfare all’80° edizione dei premi che da sempre sono considerati l’anticipazione degli Oscar è Steven Spielberg con “The Fabelmans” (leggi qui la recensione di Andrea Giordano), un capolavoro di due ore e mezza che è una vera e propria dichiarazione d’amore alla settima arte. Il film più intimo e difficile di Spielberg nel quale il regista di “E.T.” e de “Lo Squalo”, di “Jurassic park” e di “Schindler List” e di un’altra trentina di film che hanno fatto grande Hollywood nel mondo, ha scavato per la prima volta nei suoi ricordi di bambino e nella dolorosa storia della sua famiglia spezzata.

"I film sono come sogni che non dimenticherai mai"

Una storia quella di “The Fabelmans” capace di coinvolgere tutti coloro che nella vita si sono fatti travolgere da una storia rappresentata sul grande schermo, perché come dice la madre al piccolo Sammy, alter ego di Spielberg, ossessionato dalla prima pellicola vista al cinema con i suoi “Il più grande spettacolo del mondo”, “i film sono come sogni che non dimenticherai mai”. E Spielberg quei sogni ha continuato a coltivarli in tutti questi anni unendo la sapienza tecnica al cinema d’autore. Il film più felliniano del regista si porta a casa il premio come miglior commedia e come miglior regista. E lui emozionato confessa: “Non è facile essere un bambino, tutti mi vedono come un uomo di successo, ma nessuno sa chi siamo veramente fino a quando non abbiamo il coraggio di raccontarlo".

Austin Butler miglior attore per "Elvis" (Foto Ansa)

L’altro film a vincere nella categoria dei film drammatici  è “Gli spiriti dell’Isola”, diretto da Martin McDonagh, arrivato alla serata dei Globes da favorito con ben otto candidature, storia di un’amicizia bruscamente interrotta nell’Irlanda del post guerra civile. Un film che è valso il premio anche a Colin Farrell.

Una ventina di star candidate non si sono fatte vedere, tra queste Cate Blanchett e Julia Roberts, ma a dispetto dei timori della vigilia e delle piogge torrenziali in California che hanno bloccato ad esempio Kevin Costner premiato per “Yellowstone”, molti divi sono tornati a Beverly Hills per accettare i trofei in diretta tv. Tra questi uno a “White Lotus” (nel cast anche Sabrina Impacciatore, qui l'articolo su di lei) girato a Taormina  per la miglior serie e alla sua star Jennifer Coolidge. "Dovrei accettare in italiano ma sono troppo ubriaco", ha detto il creatore Mike White, ringraziando "la straordinaria troupe italiana" che ha lavorato alla seconda stagione.

Il discorso di Zelensky: "La guerra in Ucraina non è finita ma è chiaro chi vincerà"

Come era stato annunciato, c’è stato anche un breve intervento del presidente ucraino Vladimir Zelensky, introdotto da Sean Penn, l'attore premio Oscar (qui l'articolo dell'Oscar regalato da Sean Penn) che stava girando un documentario su di lui quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Zelensky, ex attore, ha detto: “La Prima guerra mondiale ha fatto milioni di morti, la seconda ne ha fatti decine di milioni, ma non ci sarà una terza guerra mondiale. Non è una trilogia. “La guerra in Ucraina non è ancora finita, ma la marea sta cambiando, ed è già chiaro chi vincerà. Ci sono ancora battaglie e lacrime da affrontare, ma ora posso dirvi chi è stato il migliore nell'anno precedente: voi del mondo libero, che vi siete uniti a sostegno del libero popolo ucraino”.

La battuta di Eddy Murphy su Will Smith

Come di consueto in questo genere di cerimonie non sono mancate gag e battute. Tra queste, ha fatto rumore quella di Eddy Murphy, vincitore di un Golen Globe alla carriera, all'indirizzo di Will Smith, messo alla gogna da Hollywood dopo aver schiaffeggiato in diretta comico Chris Rock agli ultimi Academy Awards: "Tieni la moglie di Will Smith fuori dai tuoi commenti": questa per Eddy Murphy è una delle tre ricette per i colleghi che aspirano a una carriera di comici. Le altre sono di "pagare le tasse" e di "farti i fatti tuoi". La battuta era rivolta all'attore premio Oscar per 'King Richard - Una famiglia vincente", che ha schiaffeggiato in diretta il .

Altri premi sono andati alla strepitosa Kate Blanchett per “Tar”, ad Austin Butler per “Elvis”, a Michelle Yeoh per “Everything Everywhere All at Once” e al “Pinocchio” di Guillermo Del Toro nella categoria dell'animazione. "Abbott Elementary" e "House of the Dragons" sono le migliori serie tv del 2022. "Durante un periodo difficile per il nostro paese, Abbott Elementary ci ha fatto ridere", ha detto Quinta Brunson che ha accettato il Golden Globe.

Cinzia Marongiudi Cinzia Marongiu   
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In passato ha scritto per L’Unione Sarda, Il Sole 24 Ore, Cineforum, Rockstar...