David, Gifuni e Bellocchio non cadono nella trappola dell'ovvietà. Michele Placido e le voci sul Parkinson

venticinque premi e una marea di ringraziamenti. Ma le parole di Fabrizio Gifuni e di Marco Bellocchio colpiscono al cuore. Elodie e Matilde Gioli, look mozzafiato. Placido: "Dicono che io abbia il parkinson"

Cosa resterà dei David di Donatello numero 68, tornati su Rai1 e condotti da Carlo Conti e Matilde Gioli? Ovviamente i 25 premi, il più importante dei quali, quello del miglior film, è andato a sorpresa a “Le otto Montagne” e non ai due favoriti “Esterno notte” e “La stranezza”. Il film sull’amicizia a grandi altezze tra Alessandro Borghi e Luca Marinelli, diretto dai registi belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersh, ha conquistato anche  i premi per miglior fotografia, sceneggiatura non originale e suono. Ma resteranno anche alcuni discorsi e il mistero sullo stato di salute di Michele Placido (leggi qui)

Look mozzafiato per Elodie e Matilde Gioli

Gifuni si chiama fuori dalle logiche del profitto: "Il cinema è libertà"

Ma nella lunga cerimonia i premi che hanno particolarmente emozionato sono quello alla regia per Marco Bellocchio e quello al miglior attore per Fabrizio Gifuni, entrambi per la serie tv sul sequestro di Aldo Moro “Esterno Notte”. Due premi importanti, andati a due grandissimi talenti del cinema italiano ma anche agli unici due artisti che hanno fatto un discorso di ringraziamento senza limitarsi alla lunga elencazione di colleghi e familiari che moltiplicata per il gran numero di premi assegnati rischia di rendere la cerimonia dei David poco appassionante per i telespettatori da casa. Così Gifuni, emozionatissimo per un premio strameritato con l’interpretazione sublime di un Aldo Moro dolente che resterà indimenticabile , ha scandito queste parole: “Grazia a Marco Bellocchio, artista immenso al quale tutto il cinema italiano deve essere grato. Ringrazio Bertolucci, Davide Manuli, Claudio Caligari e Capuano per avermi insegnato il valore dell’indipendenza e della libertà creativa, svincolata dalle logiche del profitto”. Parole importanti che richiamano alla vera essenza del cinema, quella di un’arte capace di far riflettere e mutare le esistenze e non soltanto di intrattenere o di inseguire il consenso commerciale.

Marco Bellocchio più entusiasta di un ragazzino

Quando poi è toccato a Bellocchio che porta i suoi 83 anni con la baldanza e l’entusiasmo di un ragazzino ecco che gli sguardi di tutti i rappresentanti del cinema italiano si sono illuminati di emozione perché Bellocchio ha evocato il tempo che passa e gli anni che gli restano da vivere. Ma lo ha fatto con una positività e una voglia di vivere così imponenti da sconfiggere qualsiasi malinconia: “Non me l’aspettavo”, dice con un sorriso e subito dopo aggiunge con un graffio: “Però lo accetto. Mi auguro di avere ancora un po’ di tempo per fare delle cose belle”. E poi per evitare il solito elenco dice: "Fate conto che ho ringraziato tutti quelli che sanno che li avrei ringraziati. Tanto poi lo farò a parte e personalmente".

I look audaci di Matilde Gioli ed Elodie

A far scatenare i social invece sono state la scollatura vertiginosa di Matilde Gioli e il nude look da cardiopalma di Elodie, che ha vinto il suo primo David per la canzone “Proiettili” cantata in “Ti mangio il cuore”. Poker di premi oltre che per “Esterno Notte” anche per “La stranezza”. Miglior attrice Barbara Ronchi per Settembre". Tra i premiati anche Stefano Bollani, come compositore, e Isabella Rossellini alla carriera, così come Enrico Vanzina e Marina Cicogna.

Placido: "Dicono che io abbia il Parkinson"

Bene anche Michele Placido con il suo “L’ombra di Caravaggio” che ha portato a casa due premi (miglior acconciatura e David Giovani). A far parlare in questo caso è la reazione dell’attore e regista all'annuncio del premio: più che sorpreso è sembrato ridestarsi dal sonno nel quale era forse scivolato. Placido ha anche voluto affrontare i rumors su una sua presunta malattia: “Dicono che abbia il Parkinson. E vabbé”. Di fatto non smentendo e non confermando.